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Ernesto Beltramo 3-3-1907  18-11-1936

Cari Ragazzi dei Corsi Centauro, mi chiamo Ernesto Beltramo, sono un capitano pilota del Corso Centauro I. Anagraficamente parlando, sono distante  piu di un secolo da voi. Nacqui a Modena e iniziai la mia carriera militare nel Regio Esercito nel 1925, dopo aver conseguito la maturita’ classica a Cuneo, nel 1924. Dopo aver prestato servizio come S.Ten. Cpl. nel 7^ Artiglieria, compresi che la mia passione era il volo, il mio cuore era lassu’, tra le nuvole che danzavano lente nel cielo. Superai le selezioni e, una volta rinunciato al grado, mi unì al Corso Centauro I il 4 Novembre del 1925, sottoponendomi  poi, il 10/12/1926, al giuramento, presso l’Accademia di Caserta ed il 15/9/1928 giurai da Sottotenente. Iniziai la mia  attivita’ di volo come Osservatore e successivamente come pilota. Nel 1929 ricevetti la nomina a Pilota Militare, volando su vari velivoli tra cui il Ca.133, Ca.101, S.55, B.R.2, S.59 Bis. Nonostante fossi stato valutato idoneo per la Caccia Terrestre, venni assegnato al Bombardamento Marittimo. Chiesi di essere assegnato a Livorno, poi a La Spezia e Venezia come terza desiderata. Fui inviato alla 187^ Sq. a Cadimare (SP) nel 1929. Nel 1931, rientrando come Primo Pilota da un volo in formazione di ricognizione con idro S.55, decisi di ammarare per dare aiuto ad un radiotelegrafista di un velivolo della formazione costretto ad ammarare a causa di un avaria. Mi gettai in acqua e nuotando, trassi in salvo il malcapitato che giaceva svenuto dentro lo scafo capovolto. Era il mese di Novembre del 1931, nelle acque di fronte a Pola, dove fu allestito un centro di addestramento per piloti di idro. Nel 1932 frequentai la Scuola Navigazione Aerea d’alto mare, gettando le basi per cio’ che sarebbe successo l’anno successivo. Dato che la mia passione era da sempre la Caccia Terrestre, feci domanda di passaggio di specialita’ che fu purtroppo rigettata dai superiori Comandi. Dopo aver frequentato la scuola Bombardamento fui assegnato allo Stormo sperimentale da Bombardamento (1933)  poi al 30^ Stormo Bombardamenti, infine al 31^ Stormo Bombardamenti. Fui convocato, come riserva, per partecipare alla Crociera Aerea del decennale che si svolse tra il primo luglio ed il 12 agosto 1933. A causa della perdita di un velivolo subentrai come 2^ Pilota e partecipai a questo storico evento che vide 25 idro S.55X  volare a tappe da Orbetello a Chicago, ponendo le basi per cio’ che sarebbe stato il volo commerciale sull’oceano Atlantico, di lì a pochi anni. Riuscii a sposarmi con Maria Adelaide, il 27-5-1935. Allora occorreva, oltre che il benestare delle famiglie, anche il parere favorevole del Prefetto che conduceva un’indagine in merito alla rispettabilità ed al patrimonio della famiglia della sposa promessa ad un Ufficiale della Regia Aeronautica. Oggi spero sia piu semplice per voi sposarvi… 
Nell’agosto del '36 mi imbarcai da Napoli per Massaua, principale porto dell’Eritrea. Venni assegnato alla 116^ Squadriglia e fui abilitato al pilotaggio dell'Ro.1 , biplano da bombardamento biposto. I velivoli venivano caricati con “spezzoni”, armi esplodenti costituiti da un tubo di metallo, riempiti di esplosivo, dotati di una miccia. Li gettavamo dalla carlinga, quando stimavamo di essere nella giusta posizione per sferrare l’attacco. Il 18 Novembre del 1936, io e il Ten. Calabrese decollammo con velivolo armato alla volta di un avamposto di una ciurma di ribelli. Perdemmo il controllo del velivolo in una stretta valle,  terminando il nostro volo in maniera tragica.
La motivazione della medaglia che mi venne assegnata recita cosi’ “durante una missione di guerra, alla testa del proprio reparto, per rintuzzare la vana arroganza di un gruppo di ribelli in agguato tra le rocce di un’aspra valle, cadeva vittima del proprio ardimento. Esempio di elevate virtu’ militari”. Venni sepolto nel cimitero cattolico di Addis Abeba. Questa e’ la mia storia: l’esperienza di imparare a volare e’ stata travolgente. Volare da solo o in formazione, far parte di una Squadriglia, un Gruppo di volo mi ha consentito di cementare rapporti umani, amicizie, e di condividere valori che non hanno tempo. Essi mi hanno accompagnato per tutta la mia breve vita. Ci sono state tante lezioni da portare a casa nel corso del mio addestramento: una volta mi sono pure beccato dieci giorni di rigore “per aver acquistato da un aviere una combinazione da volo, contrattandone  il pagamento dilazionato”…
Sono stato lungimirante ad abbandonare la divisa del R.Esercito per seguire il mio istinto, contro ogni resistenza esterna. Nel corso della mia breve ma intensa vita ho imparato che ascoltare la propria indole ed assecondarla e’ fondamentale. Vi lascio con l'augurio di poter coronare i vostri sogni nell’Arma Azzurra, unitamente alla raccomandazione di lavorare sempre in coro dando eguale dignita’ a tutti. Siate fieri di cio’ che avete costruito sino ad ora. Ad maiora semper!
Vostro Ernesto.

 

Decorazioni:

 
Medaglia di Bronzo al V. A.  per aver salvato la vita del  radiotelegrafista di cui sopra,17/11/1031;
Medaglia d’ oro al V.A per aver partecipato alla Crociera Aerea del decennale
Medaglia  commemorativa per la Crociera Aerea del Decennale, 12/06/1934;
Croce di Cavaliere dell’ordine delle Corona d’Italia  il 25/04/36;
Medaglia Militare Aeronautica di lunga Navigazione Aerea di 3^ Grado , 26/8/1936;
Medaglia d’Argento al V.M. per l’estremo sacrificio della propria vita in azione di guerra 18/11/1936.