centauro rampante

Il curioso esploratore di questo sito sappia fin da subito che gli argomenti qui trattati contengono aspetti non comprensibili se non si usa un approccio emozionale che consenta di interpretare i sentimenti che uniscono uomini lontanissimi per età, formazione e ambiente in cui sono cresciuti e hanno operato. Eppure, essi sono legati da un nome ed un simbolo in cui si intravvedono valori comuni, testimoniati con il sacrificio e la passione di centinaia di giovani aviatori che, ormai da un secolo, hanno servito e servono il Paese con la divisa azzurra dell’Aeronautica Militare. Questo nome è quello del loro Corso: CENTAURO.
I più informati tra di voi sapranno che l’Aeronautica Militare e, con essa, l’Accademia Aeronautica, vennero costituite nel 1923. A partire da quella data, al Corso che ogni anno veniva arruolato in Accademia fu attribuito un nome, la cui iniziale seguiva l’ordine dell’alfabeto italiano. Avendo “saltato” la lettera “H” e la “Q”, ogni 19 anni, arrivati alla “Z”, ricomincia la sequenza e ai corsi viene assegnato lo stesso nome seguito dal numero ordinale che indica la generazione di appartenenza. Fu così che dopo l’Aquila e il Borea, nel 1925, a Livorno, venne scelto il nome Centauro per il battesimo del terzo corso che si trovò a varcare i cancelli dell’Accademia, allora basata a Livorno. Oggi, dopo 100 anni, la sesta generazione dei Corsi Centauro muove i suoi primi passi all’interno dell’Arma Azzurra, sotto l’occhio paterno e vigile dei padrini delle altre generazioni che li sosterranno e guideranno nel corso del loro cammino.
Come detto. nel 1925 nasce il Corso Centauro. Cosa suggerisce questo nome? Intanto si tratta di un nome tratto dalla mitologia greca; quindi, usciamo dai recinti della razionalità per entrare in una dimensione in cui il reale è sublimato e idealizzato per presentare agli uomini una narrazione che deve servire da guida alle loro gesta ed alla loro condotta morale. 
Chiudiamo gli occhi per un attimo: cosa evoca il concetto di Centauro? Forza, tenacia, equilibrio, volontà, senza dubbio, ma anche coraggio e, al contempo, saggezza. Sembra saldamente legato alla terra però nella simbologia che lo rappresenta già migliaia di anni fa appaiono un paio di ali che gli permettono di trasferire l’impetuoso galoppo dal suolo terrestre alle traiettorie aeree. In piena simbiosi con questa immagine, venne scelto il motto del Corso, ispirato da un verso di Giovanni Pascoli: “Centauro, alla tua corsa la nube è fango e il vano vento è suolo”. E, quale meta ideale per questa corsa, per questo galoppo, perché non immaginarsi un volo verso la stella più vicina alla Terra, chiamata, guarda caso, “Proxima Centauri”?
Dopo la prima generazione, gli uomini che nel 1945, nel 1964, nel 1983, nel 2002 e nel 2021 hanno ereditato il nome del Corso, i suoi simboli e i suoi valori hanno avuto e hanno il privilegio di custodire e trasmettere una tradizione fatta di atti di vero e proprio eroismo in cui lo spirito del Centauro ha brillato in tutta la sua straordinaria vitalità.
Scorrendo a volo d’uccello la storia degli ultimi cento anni troveremo i pionieri della prima generazione che esplorarono le potenzialità della nuova Forza Armate partecipando alle imprese del periodo, trasvolarono gli oceani e poi pagarono un durissimo prezzo di sangue durante la Seconda guerra mondiale. Vedremo poi la seconda generazione nascere in un Paese distrutto dalla guerra e che cerca di ricostruire con poverissimi mezzi le sue Forze Armate ma che riscrive anche, nella nuova Costituzione, i principi repubblicani e democratici a cui esse dovranno obbedire. La terza generazione vive in pieno il periodo della Guerra Fredda, le sfide del volo supersonico, l’integrazione all’interno di un dispositivo internazionale di sicurezza, la NATO, che richiede standard di addestramento e di capacità operativa nuovi e molto impegnativi. La quarta generazione si trova a fare i conti con le conseguenze geopolitiche della caduta del muro di Berlino, è impegnata in prima linea nei conflitti degli anni 90, nel Golfo e nei Balcani, sempre più integrata in dispositivi multinazionali e impiegando mezzi realizzati con elevati standard tecnologici. All’inizio degli anni 2000, la quinta generazione si inserisce in una Forza Armata ormai in piena rivoluzione digitale, con aeroplani sviluppati e gestiti con tecnologie completamente diverse dal passato. Gli eventi dell’11 settembre 2001 e le loro conseguenze geopolitiche orientano le missioni e gli impegni che questa generazione ha dovuto supportare in prima linea. E arriviamo quindi alla sesta generazione, pronta ad affrontare le sfide dell’oggi, con l’irrompere dell’Artificial Intelligence nel mondo della Difesa e con la completa ridiscussione degli equilibri geopolitici internazionali, resa evidente dal ritorno della guerra di massa in Europa.
Come trovare quindi un filo conduttore tra questi uomini? Ogni Corso Centauro ha ritenuto intimo suo dovere trasmettere alle generazioni successive i valori e i principi che hanno fortemente orientato la propria esperienza umana e militare. Questo è avvenuto attraverso occasioni di incontro formali, come i raduni in Accademia in occasione del battesimo di ogni generazione del Centauro, ma anche con il ricercare, con tenacia e passione, ogni possibile occasione di incontro informale, individuale e a gruppi, fra membri della stessa e di diverse generazioni del Centauro. Questi incontri nascono dal piacere di vedersi, dalla certezza di riconoscere nell’altro la comune appartenenza e perciò l’adesione a un nome, un simbolo che è diventato nel tempo fonte di ispirazione e, nel contempo, esigente metro morale con cui confrontarsi.
Quale naturale conseguenza di quanto descritto, è nato il desiderio, attraverso la creazione di questo sito, di arricchire il patrimonio condiviso di conoscenze attraverso la ricerca storica sui singoli componenti del Corso, per fornire, a chiunque vorrà attingere alla enorme mole di documenti esaminati e sintetizzati, una tangibile ricostruzione, dal particolare al generale, con un mosaico fatto da piccoli gesti e grandi imprese, di quello che certamente esiste, come emozione e come valore morale, non spiegabile solo con la razionalità, ma pienamente comprensibile se si usano la propria coscienza, le proprie emozioni e il proprio cuore: lo spirito dei corsi CENTAURO.