Willy Bocola 23-11-1905 - 22-12-1936
Caro Centauro, sono Willy Bocola, nato a San Severo, provincia di Foggia, il 23 Novembre 1905, figlio di Alessandro e di Anna Maria Parisi, secondogenito di una famiglia composta da tre fratelli ed una sorella: Manfredo, Willy, Eva e Antonio. Dopo aver frequentato l'istituto Nautico a Piano di Sorrento entrai nella Regia Accademia Aeronautica, venendo promosso al grado di Tenente il 1 Aprile 1929. Nello stesso anno fui assegnato al prestigioso 1° Stormo Caccia Terrestre di Campoformido, reparto specializzato nel volo acrobatico e nel volo in formazione, allora ai comandi del T.Col. Rino Corso Fougier. L'8 Gennaio 1930, in occasione del matrimonio fra il principe ereditario Umberto di Savoia e a principessa Maria José del Belgio, con la “Squadriglia Folle” sorvolai i cieli di Roma, disegnando lo stemma della casa sabauda. Il 22 Giugno dello stesso anno sposai Marty Schar, una bella ragazza svizzera originaria di Basilea in Svizzera, e dalla nostra unione nacquero due figli, Sandro ed Heidi.
Tenni il matrimonio nascosto alle autorità militari, poichè non mi avrebbero concesso il nulla osta dato che non avevo ancora raggiunto l'età minima di trent'anni, richiesta per potermi sposare. La mia famiglia andò ad abitare a Trieste, dove fu più facile tenere nascosta la nuova situazione, facendo passare nelle rare occasioni che necessitavano il piccolo sandro quale figlio di mio fratello Antonio, che mi raggiungeva ad Udine quando ve ne era la possibilità. In uno dei tanti incidenti che non di rado avvenivano sul prato verde del “Ferdinando Bonazzi” di Campoformido, io riuscii, rinunciando a salvarmi con il paracadute, nonostante l'apparecchio fosse entrato in collisione con con quelli di altri gregari riportando gravissimi danni ai piani di coda divenuti inservibili, a riportarlo a terra, grazie a non comuni doti di calma e perizia. All'epoca dell'incidente ero diventato da pochi mesi padre per la nascita del mio primogenito Sandro. Per questo episodio, il 17 Maggio 1931 fui insignito della medaglia di bronzo al valor aeronautico. Tra il 22 e il 31 Luglio 1932 partecipai alla gara di alta acrobazia aerea sull'aeroporto di Zurigo-Dubendorf (Svizzera) e poi, appena nominato Com.te della 80^ Squadriglia Caccia, il 14 Maggio conquistai il record mondiale di volo rovesciato su velivolo Breda Ba-19, volando per più di un'ora sull'aeroporto di Roma-Centocelle Nord.
Conclusi il ciclo al 1° Stormo con un incidente serio avvenuto sull'aeroporto di Maniago il 31 Agosto del 1934 quando capottai con il Ca-100 MM%%/%(. Nel 1935 fui trasferito al 2° Stormo Caccia Terrestre di stanza sull'aeroporto di Torino-Mirafiori, equipaggiato con i nuovi velivoli Fiat Cr-30.
Una volta trasferito poi all'Aeronautica della Libia, il 22 Dicembre 1936 mi imbarcai su di un Caproni Ca-309 Ghibli MM11208, pilotato dall'amico Cap. Giuseppe Caggia (originario di Galatina, del Corso Falco) che dall'aeroporto di Mellaha (oggi aeroporto militare di Mitiga) doveva portarmi sull'aeroporto di Berca. Il velivolo precipitò pochi istanti dopo il decollo nell'oasi vicino all'aeroporto, a causa dell'eccessivo carico di carburante imbarcato per consentire il volo diretto fra le due destinazioni. Dopo il decollo il velivolo volò molto basso, il collega aveva “dato piede” per evitare una palma ma l'aereo erse velocità, precipitando ed urtando il suolo, finendo con il cappottare ed incendiarsi. Si registrò anche una terza vittima, Enrico Barobbi. Cercai di estrarre il collega dai rottami incendiati ma ebbi la peggio. Le nostre salme furono rimpatriate il 24 Dicembre del 1936 e i miei funerali si svolsero a San Severo, dove riposo nella cappella di famiglia sita nel locale cimitero. Nel 1937, durante una commossa cerimonia, mi fu intitolato l'aeroporto libico di Benina-Bengasi: partecipò la mia giovano vedova, che da lì a poco lasciò la Libia per trasferirsi in Svizzera.