Silvestri Orazio 24-7-1908 14-1-1958
Caro Centauro, sono nato a Catania il 24 luglio 1908 da mio papà Luigi e da mamma Giuseppina; sono felice di avere fatto parte del Corso e di avere la possibilità di inviarvi questo saluto. Sono tra coloro che sono stati ammessi alla Regia Accademia Aeronautica nel 1926, più esattamente il 7 settembre di quell’anno, con tanta voglia di volare e di fare parte della nostra amata Arma Azzurra; il Corso in Accademia si è svolto regolarmente e nel 1927 ho acquisito la nomina ad Aspirante ma anche quella più importante di Osservatore di Aeroplano. Eh sì, perché la voglia di volare era tanta e non vedevo l’ora di solcare i cieli. Successivamente, nel 1929 sono stato nominato Pilota di Aeroplano su apparecchio Breda A-9 e trasferito alla Scuola Osservazione Aerea e poi al 20° Stormo per il conseguimento del Brevetto di Pilota Militare che riuscii ad ottenere lo stesso anno su apparecchio Ansaldo A-300. Primo traguardo raggiunto!!
Finalmente sono stato assegnato prima all’Aeroporto di Ghedi e, qualche mese dopo, al 3° Stormo C.T. ma per un po’ non ho volato granchè e così, all’inizio del 1932, ho effettuato le riprese volo sul velivolo CR-20. Comunque per me c’era in vista l’impiego in operazioni reali e l’anno successivo fui destinato allo Stormo Misto Egeo costituito sull’isola di Leros da pochi mesi e dove la nostra componente aerea era basata su idrovolanti con funzione marittima e caccia.
Nel 1934, con il grado di Capitano, sono stato assegnato alla 163^ Squadriglia Autonoma C.T. che ho comandato sull’isola di Rodi dove eravamo rischierati presso l’aeroporto di Fileremo.
Ma ancora dovevo girare il mondo, così decisi di sposarmi con la mia cara Anna nell’agosto del 1937. Da lì a due anni infatti, e con il grado di Maggiore, dovetti imbarcarmi di nuovo a Napoli per raggiungere Nassaua che venne dichiarato territorio di guerra e zona di operazioni l’11 giugno 1940. Giusto un anno di operazioni di guerra e sfortunatamente fui fatto prigioniero nel giugno del ’41. Non mi piace parlare di quel periodo... le difficoltà del trasporto dai luoghi di cattura ai campi di internamento furono peggiorate dalle condizioni climatiche e dagli scarsi mezzi a disposizione. Fummo a volte costretti a marciare per settimane, con conseguenze immaginabili in un ambiente selvaggio quali i territori africani: scarsa alimentazione, malattie e parassiti erano la norma tra le file dei prigionieri. Nel 1946 rientrai finalmente in Italia e fui assegnato al comando 1^ Z.A.T; prestai di nuovo giuramento con il grado di Tenente Colonnello.
Il periodo del dopoguerra è noto. Non avevamo molti aerei ma la voglia di volare era rimasta intatta, così feci attività di volo su diversi aeroplani L-5, AT-6, G-59, F-51. E così, passando da un incarico all’altro approdai alla 56^ Forza Aerea Tattica dove nel 1957 assunsi la carica di Comandante del Quartier Generale.
Il 14 gennaio 1958 terminai tragicamente la mia lunga attività di volo, con un incidente aereo sull’aeroporto di Padova, dove chiusi le mie ali. Ragazzi, siate motivati ed orgogliosi di quello che fate e di appartenere al Corso Centauro, ma ricordate sempre, in ogni circostanza, che la sicurezza è fondamentale. Un sentito abbraccio a tutti voi!