L'attività di volo
La ripresa dell'attività di volo degli allievi, al Sud, fu un problema di difficilissima soluzione, inizialmente per le limitazioni armistiziali, ma poi anche per la deficienza di materiale, per la mancanza di un campo veramente idoneo e disponibile, per la penuria di istruttori e per le difficoltà di spostamento degli allievi.
Cessate le operazioni belliche per la fine del conflitto, l'Aeroporto di Lecce venne quasi esclusivamente destinato a sede di scuola di pilotaggio e pertanto, sotto la data del 1° Novembre 1945, vi si trasferì la scuola di Leverano, che dal Novembre 1943 fu sede della “Scuola Addestramento Caccia”. Alla fine dello stesso anno 1945, questa scuola programmò un ordinamento che la vide suddivisa in tre gruppi di volo, ai quali erano affidate le tre fasi successive dell'istruzione e precisamente:
A decorrere dal 1° settembre 1946, la scuola, completata nei tre gruppi, assunse l'organico di stormo e la nuova denominazione di “Comando Scuole di Volo” con sede a Galatina (LE); dal 1° Novembre 1948 tutte le scuole furono poste alle dipendenze del costituito “Ispettorato delle Scuole dell'Aeronautica Militare”, con sede sull'Aeroporto di Guidonia. Ma il problema delle scuole di volo era ancora lontano dall'avvio a una vera soluzione. La modestia delle assegnazioni di bilancio e l'assoluta mancanza di materiale di volo moderno, rendevano la situazione assai precaria e limitate le prospettive. Fino al 1948 il materiale di volo disponibile fu estremamente eterogeneo, oltre che vetusto, e il programma fu di raggiungere, con questi mezzi, il massimo rendimento, mirando comunque alla formazione e all'addestramento di un numero limitato di piloti, ma che fossero qualitativamente validi.
Un certo miglioramento si ebbe dopo il 1948, a seguito della cessione da parte americana, in conto credito, di 50 velivoli Stinson L.5 e di 50 velivoli C.45 Beechcraft, residuati di guerra. Gli L.5 furono assegnati alla scuola di primo periodo di Gioia del Colle e rappresentarono un salutare apporto, del quale poté beneficiare anche l'Accademia Aeronautica.
In merito al programma istruzionale, nel 1950 la preparazione di un pilota richiedeva mediamente 140 ore che venivano così distribuite:
* CR.42 per il Corso Centauro 2°
Le vicende del Centauro II
Per avere idea di quanto sia stata difficile la realizzazione dell'istruzione di volo per gli allievi dell'Accademia, sarebbe sufficiente, forse, considerare l'iter addestrativo degli allievi del corso Centauro 2°, il primo del dopoguerra, i cui allievi, che scherzosamente dichiaravano di appartenere al corso “cavie” perché tutto era sempre da sperimentare, se pur non colpiti dalle vicende belliche come quelli dei corsi immediatamente precedenti, furono duramente provati da difficoltà notevoli, di ordine materiale e morale. Entrati in Accademia nel Gennaio 1946, ebbero il battesimo del volo della durata di 55' il 10 Aprile con un ampio giro sul golfo di Napoli a bordo di un velivolo Cant.Z-501 della 183^ Squadriglia (85° Gruppo Raggruppamento Idro a Taranto) (link).
Durante la seconda classe effettuarono alcuni voli collettivi su velivolo S.82 come allievi osservatori (il primo volo, come riportato nel librone del Mak 100, venne effettuato il 1° Aprile del 1947 con decollo da Capodichino, sorvolo del Monte Circeo e ritorno) (link). Da un libretto dei voli risultano due voli effettuati il 3 Maggio per un totale di 2,30h con un S.M.82 dell'88° Gruppo B.T. di Guidonia (link).
Dall'Aprile del 1948, gli aspiranti del Centauro 2° iniziarono un'attività di volo finalizzata al conseguimento del brevetto di “Osservatore dall'aeroplano”. Inizialmente effettuarono alcuni voli nei mesi di Aprile e Maggio per un totale di circa 20h. su velivoli Fiat G.12 appartenenti al 2° e 98° Gruppo T. dello Stormo Aeroplani da Trasporto di Centocelle (link).
I voli vennero effettuati dall’Aeroporto di Capodichino e furono del tipo “Esercitazione di Navigazione Radiogoniometrica” ed “Esercitazione di Navigazione Osservata e Radioassistita”.
Il 1° maggio del 1948 viene costituito a Capodichino il Reparto Autonomo di Volo dell’Accademia Aeronautica (vedi paragrafo successivo) e il 19 luglio dello stesso anno risulta un volo di 4,50 h. effettuato con un Fiat G.212 (link).
Dal 22 Luglio al 15 Settembre si svolge la Crociera Aerea di fine anno Accademico. Verrà effettuata a bordo di un G.212 decollato da Capodichino, per un totale di 46,45h., il cui resoconto venne registrato sul Libretto Caratteristico dei Voli individuale (link).
Al ritorno dalla Crociera Aerea, dall'8 al 17 Ottobre, vennero eseguiti altri voli con un S.82 del Reparto Volo dell'Accademia, per un totale di 8,30h., ed il 1° Novembre gli aspiranti sostennero, con esito per tutti favorevole, gli esami per il conseguimento del brevetto di “Osservatore dall'Aeroplano” (link).
Il 6 Dicembre 1948, con il grado di Sottotenente, furono trasferiti al 1° Gruppo Scuole di Gioia del Colle per iniziare il corso di pilotaggio di primo periodo su velivolo L.5 e per il conseguimento del brevetto di pilota d'aeroplano. L'attività si svolse in situazioni ambientali critiche per le condizioni atmosferiche caratterizzate da nebbia, pioggia e sovente neve e per l'inospitalità del campo che poteva offrire agli allievi solo vecchie baracche, prive di riscaldamento, una mensa mediocre e nessuno svago se non la libera uscita in paese, per chi aveva voglia di raggiungerlo a piedi, per mancanza di mezzi di trasporto. Il 4 Aprile 1949, durante un volo di addestramento, due velivoli L.5 entrarono in collisione: gli occupanti di uno, il S.Ten. Spanò ed il Serg. Magg. istruttore Della Rovere, si salvarono col paracadute; l'occupante dell'altro velivolo, S.Ten. Pecorella, perse la vita; fu il primo allievo del dopoguerra caduto presso le scuole.
Dall'unico Libretto dei Voli (parziale) finora consultato è emerso che il decollo da solista avvenne, in questo caso, dopo 34 voli, per un totale di 11,15h (link).
Dopo il conseguimento del brevetto di pilota d'aeroplano, nel Giugno del 1949, i Sottotenenti del Centauro 2° vennero trasferiti al 2° Gruppo scuole a Brindisi, dove iniziarono l'istruzione sul velivolo CR.42; una transizione, questa, troppo brusca e certamente irrazionale, che procurò molti incidenti ed esoneri dal pilotaggio (link).
Quelli che rimasero, comunque, vennero poi avviati, per l'ultima parte del programma di volo, a Lecce, dove, a partire dal 9 Maggio 1950, iniziarono il corso di perfezionamento (4° anno) sulla base della pianificazione quadriennale, e conseguirono poi il brevetto di pilota militare su velivolo Fiat G.59 (link).
Il Corso Centauro 2°, che aveva già perduto durante il primo anno tre allievi per motivi vari, aggiunse poi al S.Ten. Pecorella ancora tre caduti per “cause di volo”: i caduti furono Luigi Coppa (1951), Francesco Della Guardia (1951), Aldo Di Caprio (1963), oltre ad Ezio Sciarretta che era passato al corso Drago 2°.
La nascita del Reparto Volo dell’Accademia Aeronautica.
L'Accademia certamente mirava a riavere una propria scuola di pilotaggio ma le difficoltà generali che l'Aeronautica stava affrontando facevano ritenere prematuro ogni effettivo programma, tanto più che l'Istituto non aveva ancora una sede definitiva. Comunque, il 1° Maggio 1948 venne costituito, con sede provvisoria sull'Aeroporto di Capodichino, il “Reparto Autonomo di volo dell'Accademia Aeronautica”. I velivoli assegnati furono un Saiman 202, per i frequenti viaggi del comandante dell’Accademia, e due Fiat G.212, uno per la crociera del 1948 ed uno ricco di installazioni didattiche ricevuto nel Maggio 1949.
Il Reparto Autonomo di Volo era praticamente un embrione della futura scuola di pilotaggio e, proprio in vista di questa realizzazione, vennero avviate alcune trattative con la Società “Alfa Romeo”, che avrebbe dovuto cedere il proprio aeroporto, che era stato costruito a Pomigliano d'Arco per le esigenze della ditta. Il Reparto frattanto limitava la sua attività alle esercitazioni di navigazione e ai collegamenti ma serviva di base per altri velivoli, che saltuariamente e per periodi limitati, venivano assegnati per esigenze istruzionali. Considerando perciò la presenza di velivoli G.12 del 46° Stormo, velivoli S.75 ed S.82 del 36° Stormo ed L.5 delle scuole di volo (1° Gruppo), l'attività del Reparto, da Maggio a Dicembre del 1948, fu notevole. In questo periodo furono infatti effettuati 1384 voli per un totale complessivo di 731 ore e 20 minuti.
Dall'anno accademico 1949/50 il Reparto prese la denominazione di “Centro Addestramento al Volo” e vennero precisati i suoi compiti, consistenti nell'effettuazione di voli di ambientamento, esercitazioni e voli vari per gli allievi, addestramento al volo dei piloti in servizio presso l'Accademia, con esclusione dell'istruzione di pilotaggio per gli allievi, che avrebbe dovuto svolgersi esclusivamente nel periodo estivo, presso le Scuole di Volo delle Puglie. Il programma perciò venne ridimensionato e, pur tenendo conto dell'attività degli altri velivoli temporaneamente assegnati, furono effettuati, nell'intero anno, complessivamente 490 voli, per un totale di 637 ore e 10 minuti. In questa attività era compresa la crociera aerea all'estero degli allievi e voli vari, ivi comprese esercitazioni di allievi delle telecomunicazioni provenienti da Firenze. Nello stesso anno 1949/50, l'attività della Scuola di Gioia del Colle, per l’istruzione di primo periodo degli allievi fino al conseguimento del brevetto di pilota d'aeroplano, fu di 1615 ore e 35 minuti, con il conseguimento di 51 brevetti.
L'1 Agosto 1951 si costituì, sull'aeroporto di Pomigliano d'Arco, il “Reparto Volo dell'Accademia Aeronautica” (organigramma in Allegato 1), che assorbì il materiale e il personale del precedente “Centro Addestramento al Volo”, che il 31 luglio si era trasferito da Capodichino a Pomigliano. Esso fu composto da:
La costituzione di questo reparto volo fu il risultato di un notevole sforzo ricostruttivo e rappresentò, per l'Accademia, una importante realizzazione in quanto era ora possibile far svolgere agli allievi l'istruzione al pilotaggio con regolarità, durante tutto l'anno accademico e alternativamente con le lezioni teoriche. La Squadriglia Scuola si assumeva il compito di assicurare l'istruzione di pilotaggio di primo periodo, fino al conseguimento del brevetto di pilota d'aeroplano. L'istruzione successiva per il conseguimento del brevetto militare sarebbe stata impartita presso la scuola di Lecce. Il velivolo da impiegare era lo Stinson L.5, da sostituire poi con il Macchi 416. La Squadriglia Addestramento al volo avrebbe provveduto all'allenamento e addestramento del personale navigante in servizio in Accademia e alla Scuola Specialisti ricostituita a Caserta, nonché ai collegamenti, alle crociere e ai voli vari. All'atto della costituzione, il Reparto disponeva di velivoli G.12, G.212, С.45, G.46, S.7 e L.5.