L'attività di volo
Nei riguardi dell'attività di volo, il Decreto costitutivo della Regia Accademia Aeronautica così si esprimeva all'Art. 15:
"Il complesso delle istruzioni teoriche e pratiche che si impartiscono nella R. Accademia Aeronautica e presso i campi-scuola per istruzione pratica del volo da pilota e da osservatore aereo, su velivoli, aeronavi e aerostati, costituiscono il corso normale di tre anni. L'istruzione pratica del volo viene impartita negli intervalli estivi fra gli anni scolastici e alla fine del 3º corso, durante i quali deve conseguirsi un brevetto di pilotaggio per aeroplano o idrovolante e il brevetto da osservatore aereo. Ad essi seguirà il brevetto di comandante previsto dalla Convenzione Internazionale per la Navigazione Aerea del 13 ottobre 1919.
Tutti i brevetti sono conseguiti secondo le norme vigenti al riguardo per il personale navigante della R. Aeronautica.
Nell'intervallo tra i corsi, e durante i corsi scolastici, gli allievi eseguono soltanto voli di allenamento e di osservazione.
Al termine del 2º anno scolastico e del successivo corso pratico, gli allievi che avranno superato i relativi esami, sono nominati aspiranti.
Al termine del 3º anno scolastico e del successivo corso pratico superati gli esami finali di idoneità nella R. Accademia e conseguiti i prescritti brevetti di volo, l'aspirante viene nominato Sottotenente nel Corpo dello Stato Maggiore Generale della R. Aeronautica."
In parziale deroga a questa disposizione, successivamente venne stabilito che non fosse necessario che gli allievi conseguissero, entro il termine del corso accademico, il brevetto di pilota d'aeroplano o di idrovolante, ma che sarebbe stato sufficiente il conseguimento del brevetto di osservatore dall'aeroplano, brevetto che si sarebbe dovuto conseguire nel periodo estivo, dopo la promozione dalla 2ª alla 3ª classe.
In aderenza a quanto sopra e pertanto più per ottemperare alle clausole giuridiche per la nomina a Sottotenente che per una effettiva esigenza istruzionale degli allievi, al termine della 2ª classe, nel periodo estivo, questi vennero inviati a Centocelle per il conseguimento del brevetto di osservatore". In definitiva venne stabilito che i due corsi presenti in Accademia nel periodo estivo (il terzo corso come si è detto veniva licenziato in giugno dopo gli esami), svolgessero la seguente attività volativa:
1ª classe: esercizi di volo generici e primi voli di osservazione da continuare eventualmente nel periodo invernale;
2ª classe: frequenza della scuola per il consegui- mento del brevetto di osservazione aerea, compresa la scuola di tiro aereo.
Le prime esperienze e le valutazioni relative indussero perciò il Comando Accademia a stabilire che:
Sulla base di tale programma venne stabilito che i voli generici e di ambientamento degli allievi si svolgessero, nel periodo iniziale, presso l'Idroscalo di Livorno (idrovolanti), l'aeroporto di Pisa (aeroplani) e il campo di Pontedera (dirigibili). In particolare queste attività facevano parte delle “Esercitazioni estive” e si svolsero dal 1/8 al 28/9 del 1926.
Nello specifico, presso le relative “stazioni aeree” (così erano chiamati i campi volo e idroscali), erano presenti i seguenti velivoli: a Campo San Giusto (Pisa) i Fiat R.2 e gli Ansaldo A.300-4 (link); all’idroscalo Zoni di Livorno gli idrovolanti Macchi M.18 (link) e sull’idroscalo di Pontedera un dirigibile di tipo P.M. (link).
Per le caratteristiche e immagini dei velivoli usati dal corso Centauro si vedano i link tra parentesi.
Per questa attività il Comando Accademia emanò apposite disposizioni che sono riportate in Allegato 1.
Il trasferimento a Caserta.
Come data ufficiale del trasferimento a Caserta dell’Accademia Aeronautica venne assunta quella del trasferimento, con gli onori militari, della sua Bandiera, avvenuto il 15 Ottobre 1926.
L’Accademia era pronta a funzionare e, solo con un lieve ritardo rispetto alla consueta data di inizio, i corsi regolari cominciarono la loro effettiva attività il 16 Dicembre 1926.
L'inaugurazione ufficiale della sede di Caserta ebbe luogo il 10 dicembre 1926 alla presenza del Sottosegretario di Stato per l'Aeronautica, Italo Balbo. Alla cerimonia assistettero il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica, alti Ufficiali dell'Esercito e della Marina, i Comandanti delle Zone Aeree Territoriali, il Comandante dell'Accademia Navale con una rappresentanza di Ufficiali e di allievi, il Capitano di Vascello Valli, primo Comandante dell'Accademia, le autorità di Caserta. In quella circostanza prestarono giuramento gli allievi dei Corsi “Centauro” e “Drago” e venne consegnata al Sottotenente Fausto Cecconi del Corso Aquila la “Sciabola d'Onore” per essere egli risultato il primo del corso durante i tre anni scolastici frequentati in Accademia.
La Scuola di Pilotaggio di Capua e l’attività di volo.
Nel settore dell’istruzione di volo, col trasferimento a Caserta, l’Accademia raggiunse una tappa importante della sua evoluzione: quella cioè di poter finalmente disporre, sull'aeroporto di Capua, di una propria scuola di pilotaggio e di avere quindi la possibilità di licenziare gli allievi già muniti del brevetto di pilota militare.
Sotto la data del 1 Gennaio 1927 si era costituita a Capua, per le esigenze dell'Accademia, una squadriglia alla quale poi affluì il personale istruttore e il materiale di volo della scuola di pilotaggio di Aviano, che in data 1 Luglio cessò di funzionare. E fu sotto la stessa data del 1 luglio 1927 che la squadriglia e il complesso aeroportuale di Capua assunsero la denominazione di “Scuola di pilotaggio per gli allievi dell'Accademia Aeronautica”.
La Scuola di Pilotaggio dette inizio alla sua attività per la Regia Accademia Aeronautica l’8 Agosto 1927 con gli Ufficiali del corso Aquila, provenienti da Aviano, e con quelli del corso Borea.
Il corso Centauro aveva effettuato, durante il primo anno di corso, alcuni voli orientativi abbinati a saggi psicofisiologici che portarono alla eliminazione di alcuni allievi. Sette elementi poi furono reintegrati al 2º anno con un breve e discusso corso di integrazione. Nel secondo anno fecero ancora alcuni voli e nell'estate fra il secondo ed il terzo anno frequentarono il Corso Osservatori sull'aeroporto di Centocelle.
Il Corso di Osservazione Aerea si svolse dal 15/7 al 30/9/1927 su velivolo Ansaldo A. 300-4, Macchi M.18 e dirigibile Esperia (link) e la cerimonia per il conseguimento del brevetto ebbe luogo sull’aeroporto di Centocelle stesso il 5/10/1927.
Qui la foto di corso di quella giornata con i frequentatori, accompagnatori, istruttori e altro personale aeroportuale. Sul retro alcune firme dei partecipanti.
Di seguito le direttive sullo svolgimento del Corso di Osservazione Aerea dall’Estratto del Regolamento interno della Regia Accademia Aeronautica:
Corso di osservazione aerea.
§ 56. Il corso di osservazione aerea dai velivoli si svolgerà per gli allievi che hanno frequentato la 2ª classe. nel periodo estivo fra il 2º e il 3º anno.
Lo svolgimento del corso è affidato al Comando della Scuola di Osservazione Aerea o allo stesso Comando dell'Accademia Aeronautica, qualora abbia gli opportuni mezzi a disposizione.
Ove il detto corso debba effettuarsi in località lontane dalla Accademia, con conseguente spostamento degli allievi, questi saranno accompagnati dal Capitano Direttore del Corso il quale veglierà sulla disciplina e rappresenterà il Comando dell'Accademia di fronte agli Enti a cui è affidato lo svolgimento del Corso.
Interverranno sempre opportuni accordi tra il Comando dell'Accademia e quello del Corso Osservatori per quanto concerne le loro speciali attribuzioni.
Il felice esito del Corso di Osservazione aerea, sanzionato dalle prescritte prove e dalle Commissioni competenti, comporta il brevetto di «Osservatore dall'aeroplano», il quale è condizione indispensabile per la promozione a sottotenente.
Per esso gli allievi della 3ª classe (Aspiranti) debbono fregiarsi dello speciale distintivo e fruiscono della indennità mensile di L. 600.
Norme generali per l'esecuzione dei voli.
§57. Durante lo svolgimento del corso verrà impartita agli allievi l'istruzione di pilotaggio.
Speciali norme emanate dal Comando dell'Accademia assicurano che i voli siano effettuati con la massima prudenza e l'istruzione di volo sia affidata a piloti di provata capacità.
Di tutti i voli effettuati dagli allievi durante la permanenza in Accademia, sarà tenuto esatto conto in apposito registro contenente tutti i dati che si riferiscono ai voli stessi. Un estratto di questo apparirà nei libretti personali di volo degli allievi.
Durante il terzo anno fecero ancora qualche volo da osservatori e solo durante il quarto anno, alloggiati nella Reggia di Caserta, svolsero il corso di pilotaggio a Capua. Per essi il quarto anno fu essenzialmente assorbito dal volo; per il resto, a parte lo studio dei regolamenti, furono impiegati per il servizio di Ufficiale di picchetto, per rappresentanze e per altri servizi di caserma.
Il nuovo ordinamento dell'Accademia del 1927, tenuto anche conto delle nuove possibilità che ora venivano offerte con la sede di Caserta, aveva stabilito, nei riguardi dell'attività di volo, che “la istruzione pratica del volo, come allievo pilota e come osservatore aereo su velivoli, aeronavi e aerostati”, faceva parte integrante del corso regolare della durata di tre anni e doveva svolgersi normalmente durante gli anni scolastici e negli intervalli estivi, venendo così ad essere variato il vecchio decreto costitutivo del 1923 che prevedeva l'attività di volo soltanto negli intervalli estivi. Con questa possibilità il conseguimento del brevetto di pilota d'aeroplano o di dirigibile costituiva condizione indispensabile per ottenere la nomina a Sottotenente in servizio permanente effettivo. La possibilità di svolgere attività di volo anche nel corso dell'anno scolastico, oltre che assicurare il completamento dell'istruzione entro i tre anni, come stabilito dal nuovo ordinamento mirante ad anticipare l'utilizzazione degli Ufficiali licenziati dall'Istituto, avrebbe consentito anche di anticipare la selezione e quindi l'eliminazione dei non idonei professionalmente al volo. Inoltre avrebbe influito favorevolmente sul morale degli allievi, per i quali il volo era pur sempre la primaria fonte di entusiasmo e stimolo, spronandoli a porre maggiore impegno anche nelle altre attività istruzionali.
Le norme ordinative ponevano, come si è detto, come condizione per la nomina a Sottotenente, il conseguimento del brevetto di pilota d'aeroplano o di dirigibile. Negli alti comandi dell'Aeronautica vi erano Ufficiali dirigibilisti che ritenevano ancora valido l'impiego militare di questo mezzo aereo ma praticamente in questo periodo i fautori del dirigibile avevano già dovuto accettare la nuova realtà dell'aeroplano e lo stesso Gen. Valle, al tempo in cui era Comandante dell'Accademia, aveva conseguito il brevetto di pilota d'aeroplano.
Nei programmi delle istruzioni pratiche stabiliti a partire dall'anno accademico 1926-27, prima cioè dell'entrata in vigore del nuovo ordinamento, lo svolgimento delle “esercitazioni aeree”, era stato così stabilito:
1ª classe: Voli in aeroplano, dirigibile e idrovolante, a scopo di ambientamento con applicazioni elementari e scuola di pilotaggio.
2ª classe: Voli su dirigibili, aeroplani e idrovolanti. Gli allievi, oltre ad acquistare la necessaria conoscenza dei mezzi aerei, compiranno esercitazioni di tracciamento di schizzi planimetrici e panoramici, aggiornamento carte, trasmissioni radiotelegrafiche, fotografie isolate ed in serie, in modo da presentarsi al corso osservatori estivo nelle migliori condizioni.
3ª classe: Voli di allenamento da osservatori su idrovolanti e aeroplani.
Alla fine del 3º corso gli aspiranti osservatori che abbiano conseguito l'idoneità in tutti gli esami e in attitudine professionale, saranno nominati Sottotenenti e inviati a seguire il corso di pilotaggio presso una scuola militare.
In applicazione del nuovo ordinamento il Regolamento Interno, a partire dall'anno 1927-28, stabilì che l'istruzione pratica di volo venisse impartita durante l'anno scolastico con inserimento delle lezioni di pilotaggio nel programma didattico e negli intervalli estivi continuasse l'istruzione in modo da portare gli allievi al conseguimento sia del brevetto di osservatore, sia del brevetto di pilota d'aeroplano. Inoltre diventava condizione indispensabile per il passaggio da una classe all'altra l'accertamento della decisa attitudine al volo, riconosciuta da apposita commissione nominata dal comando Accademia. Il Regolamento, inoltre, lasciò come condizione per la nomina a Sottotenente, il conseguimento del brevetto di osservatore da conseguirsi sempre nel periodo estivo fra il 2º e il 3º anno di corso.
Stabilizzatasi l'attività sull'aeroporto di Capua ed essendo stato istituito, come si è detto, il 4° anno come corso di perfezionamento, a partire dal 1929 l'attività di volo venne così ripartita:
1° anno: Doppio comando e decollo sul primo tipo di apparecchio scuola;
2° anno: Completamento dell'istruzione col primo tipo di apparecchio. Doppio comando e decollo sul secondo tipo di apparecchio scuola;
3° anno: Conseguimento del brevetto di pilota d'aeroplano;
4° anno: Conseguimento del brevetto di pilota militare. Voli di addestramento e acrobazia.
Per i corsi regolari, durante il periodo scolastico, il volo sarebbe stato svolto a Capua in due pomeriggi settimanali. Gli allievi sarebbero stati trasportati al campo, che distava 15 chilometri dalla Reggia, con autobus militari. I Sottotenenti del 4° anno avrebbero svolto attività di volo nelle ore antimeridiane di tutti i giorni.
Fin dall’inizio vennero stabilite norme particolari per le esercitazioni di volo degli allievi mentre per il conseguimento dei brevetti la scuola si attenne alle disposizioni ministeriali in vigore (vedi Allegati 4 e 5).
In merito al metodo di istruzione al pilotaggio vi fu ancora, in questo periodo, una tendenza a tener viva la scuola del monocomando che in passato aveva consentito la formazione di ottimi piloti. I fautori di questo indirizzo sostenevano che il doppio comando ritardava lo sviluppo della sensibilità degli allievi e che l'intervento correttivo dell'istruttore in certe situazioni, mirando a soluzioni diverse da quelle che l'allievo aveva in mente, costringeva quest'ultimo a rimanere passivo e quindi estraneo allo stimolo di cercare da se stesso le soluzioni più opportune. In definitiva l'addestramento a doppio comando comportava per lo meno un ritardo nell'addestramento. A Capua, comunque, si seguì sempre il sistema del doppio comando, avvalendosi quasi sempre, come istruttori, di Sottufficiali piloti di lunga esperienza pratica ma di scarsa preparazione tecnica. Questi seguivano metodi personali dettati dall'esperienza e che in genere differivano da istruttore a istruttore. Di conseguenza il cambio dell'istruttore rappresentava spesso per l'allievo un vero trauma. Il comando della scuola, comunque, tentò di fare quanto era possibile per raggiungere una uniformità istruzionale e mirò soprattutto, anche attraverso una scrupolosa osservanza della disciplina di volo, a ridurre al minimo gli incidenti, che pure nelle altre scuole erano numerosi in quel tempo.
Per quanto riguarda i velivoli usati per l’addestramento alla scuola di Capua, si faccia riferimento all’Allegato 2 dove, oltre al tipo ed alla quantità, si illustra l’incremento dei velivoli in dotazione alla scuola per ciascun anno.
Dallo studio dei “Libretti Caratteristici dei Voli” e degli “Stati di Servizio” ritrovati fino ad ora, si può stilare un buon resoconto dell’attività di volo del Corso Centauro dall’ingresso in Accademia fino all’assegnazione del primo Reparto operativo. Nonostante la parziale documentazione, si può ragionevolmente ritenere la seguente attività, tranne casi particolari, valida per tutti gli allievi.
Gli allievi effettuarono il loro primo volo di orientamento nei primi giorni di Dicembre del 1925, quindi dopo circa un mese dall’ingresso in Accademia. Il volo ebbe la durata di 15-20 minuti su velivolo Ansaldo A.300-4. (link)
Nel secondo semestre del 1926, durante i mesi di agosto e settembre come previsto dal calendario accademico, gli allievi effettuarono altri voli di ricognizione e fotografici su velivoli A.300-4, Macchi M.18 (link) (idrovolante) e dirigibile PM per un totale di 3-5 ore di volo.
Verso la fine del secondo anno accademico, e precisamente dal 15/7 al 30/9/1927, si svolse il Corso per Osservatore Aereo presso l’aeroporto di Centocelle (Comando Scuola Osservazione Aerea). I velivoli impiegati furono principalmente l’Ansaldo A.300-4, il Macchi M.18 (per voli di tiro con mitragliatrice e lancio bombe presso la Squadriglia Tiro della Scuola di Osservazione Aerea a Vigna di Valle) e talvolta il dirigibile Esperia. Gli allievi totalizzarono un totale di 19–24 ore di volo per il completamento del corso. (link)
Completato l’iter di studi accademici, i sottotenenti del Corso Centauro vennero inviati alla Scuola di Volo di Capua per il conseguimento del brevetto di Pilota d’Aeroplano.
Attraverso lo studio della documentazione raccolta fino ad ora, sappiamo che il corso iniziò il 18 agosto del 1928 ed ebbe la durata di circa 10-11 mesi. In una richiesta al Ministero della Regia Aeronautica del 18/2/1932, il Ten. Beltramo parla di 1° scaglione di allievi del Corso Centauro inviati alla Scuola, ma al momento non si ha evidenza di divisione in scaglioni. Egli dichiara inoltre che “tutti gli attuali Allievi usciti dalla Regia Accademia Aeronautica inizialmente sono inviati alla specialità Caccia Terrestre”, ma anche di questo non si è trovato riscontro.
La maggior parte dei piloti si brevettò sul Breda A.9 (link) effettuando un’attività di volo di circa 50 ore, distribuite su due periodi di cui il primo su Breda A.4 (16-21 ore) (link) e il secondo su Breda A.9 (30-32 ore). Si veda anche (link Br.A.4) (link Br.A.9)
Altri si qualificarono su Ansaldo A.300-4 compiendo il secondo periodo su questo velivolo.
In un paio di Stati di Servizio viene riportato l’A.300-6 (link) come velivolo per il conseguimento del Brevetto di Pilota d’Aeroplano. Si ritiene questo dato improbabile, e quindi un errore di compilazione, in quanto questo aereo non risulta presente alla Scuola di Capua fino al 1931 ed inoltre perché esso veniva usato per il conseguimento del Brevetto di Pilota Militare.
Infine vi è un caso in cui il pilota venne inizialmente ritenuto non idoneo per motivi medici e abilitato successivamente ai colleghi di corso. Questo lo portò a seguire un iter personale dove conseguì il BPA su Breda SC.4 (link) presso la Scuola Civile Pilotaggio di Sesto S. Giovanni.
Una volta ottenuto il BPA, gli ufficiali del Centauro vennero trasferiti, per l’addestramento al conseguimento del BPM, in Scuole di Volo diverse, in funzione della futura specialità operativa assegnata ad ognuno.
Il notiziario della Regia Accademia Aeronautica “Notizie Storiche dal 1° Novembre 1923 al 31 Dicembre 1933” riporta che i piloti vennero così destinati: 14 alla Caccia Terrestre, 6 alla Ricognizione Terrestre, 10 alla Idroricognizione (e Caccia Marittima) e 5 al Bombardamento Diurno Terrestre.
Dalla documentazione consultata, attualmente risultano 14 piloti assegnati alla Caccia, 5 alla Ricognizione Terrestre e 10 all’Idroricognizione.
Per quanto riguarda la Caccia Terrestre, i piloti vennero trasferiti presso la 2^ Squadriglia Allenamento Caccia con sede a Ghedi e inquadrata nella Scuola Caccia di Furbara.
L’attività di volo per il conseguimento del BPM su velivolo CR.1 (link) si svolse tra il mese di Luglio e quello di Settembre del 1929, totalizzando una media di 11-14 ore su aerei di tipo Ni.29 (link), CR.1 e CR.20 (preceduta da una ripresa volo su Breda A.9bis o Ro.1) (link).
L’unico pilota che, come già scritto, conseguì il BPA su Breda SC.4, venne destinato alla specialità Caccia e ottenne il BPM su CR.20 nel 1931 presso la 2^ Squadriglia Allenamento Caccia che nel frattempo era stata trasferita ad Aviano.
Gli ufficiali che vennero destinati alla Ricognizione Terrestre seguirono due iter differenti. Dei quattro su sei piloti di cui abbiamo parte della documentazione, risulta che tre conseguirono il BPM su Ansaldo A.300-6 presso la Scuola di Pilotaggio di Capua. Il corso iniziò immediatamente dopo la fase del BPA (in questi casi su A.300-4). E’ possibile, ma è solo una supposizione, che durante la fase del BPA venisse già individuata la specialità di destinazione e che venisse quindi scelto un velivolo idoneo per il prosieguo dell’addestramento.
Il quarto pilota invece conseguì il BPA a Capua su Breda A.9 e poi venne trasferito presso la 3^ Squadriglia Allenamento Ricognizione Parma per conseguimento BPM su velivolo A.300-6.
La 3^ Squadriglia di Parma era inquadrata, insieme alle altre due Squadriglie di Centocelle e Vigna di Valle, nella Scuola Osservazione Aerea, con comando a Roma.
Nel caso del conseguimento BPM a Capua, il corso aveva la durata di 2-3 settimane nel mese di giugno con una attività di volo complessiva di circa 14 ore.
Gli ufficiali destinati alla Ricognizione Marittima (anche chiamata Idroricognizione) e Caccia Marittima seguirono un iter simile a quelli della Ricognizione Terrestre. Dopo aver conseguito il BPA a Capua su Breda A.9 o Ansaldo A.300-4 (7 sui 9 esaminati su A.9), vennero inviati alla 3^ Squadriglia Allenamento Ricognizione Parma per conseguimento BPM su velivolo A.300-6 (tranne un paio che rimasero a Capua) (link).
Il corso venne svolto mediamente nei mesi di giugno-agosto del 1929 con un’attività di volo complessiva di circa 20 ore.
Successivamente, i piloti destinati alla Ricognizione Marittima vennero trasferiti presso la Sezione Idro Allenamento e Scuola di Vigna di Valle (della Scuola Osservazione Aerea) per il passaggio su velivolo Idro S.59 bis (link), prima dell’assegnazione al Reparto.
Nel Libretto dei Voli di un ufficiale del Centauro che ha seguito questo iter, risulta che egli effettuò 4 voli a Vigna di Valle e successivamente completò il passaggio presso il Reparto operativo di assegnazione per un totale di 8,12 ore di volo (link).
Al momento non si evince se questa fosse la prassi od un caso particolare.
Diversamente, coloro che furono destinati alla Caccia Marittima si presentarono presso la Scuola Civile di Pilotaggio Idrovolanti di Passignano sul Trasimeno (PG) per passaggio su apparecchio idro S.16 ter (link) ed M.7 ter (link).
Per quanto riguarda la specialità del Bombardamento, non si hanno attualmente notizie sull’iter effettuato dagli ufficiali del Corso Centauro, ma sappiamo che all’epoca era operativa la Scuola Bombardamento di Malpensa formata dalla 1^ Squadriglia Scuola Bombardamento e dalla 2^ Squadriglia Allenamento di Specialità.